Quando si parla di rifiuti pericolosi, tema centrale dell’ultima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, spesso pensiamo a qualcosa di molto lontano da noi e dalla nostra vita di tutti i giorni, a tipologie di scarti di cui difficilmente ci individuiamo come produttori.

Eppure, nel nostro quotidiano e all’interno delle nostre case, abbiamo regolarmente a che fare con prodotti contenenti sostanze tossiche che, dopo l’uso, in mancanza di un corretto smaltimento, possono avere conseguenze sulla nostra salute e sull’ambiente che ci circonda.

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È il caso dei prodotti destinati alla pulizia del nostro corpo e degli spazi, appartenenti alla sfera dell’igiene, ma con un drammatico rovescio della medaglia. A raccontare il lato più ambiguo del pulito è Chemerical – Redefining Clean for a New Generation, un affascinante documentario ricco di informazioni utili e spunti di riflessione per osservare la faccenda da nuove prospettive.

 Diretto nel 2009 da Andrew Nisker, Chemerical presenta al pubblico la brillante inchiesta del regista che si sviluppa a partire dalle nostre abitudini più comuni.

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È importante constatare che il ciclo di vita di detersivi, detergenti e cosmetici non si esaurisce con il semplice uso. I loro scarti, che contengono sostanze dalla considerevole tossicità, inquinano l’ambiente in modo altamente pericoloso ed invasivo, in particolare gli ecosistemi marini, nelle cui acque finiscono per confluire. È davvero necessario, dunque, adoperare questo tipo di prodotti? Quali sono le conseguenze che ricadono su di noi e sul Pianeta? È possibile farne a meno ed esplorare strade alternative e stili di vita toxic-free?

Nisker prova a dare delle risposte a questi interrogativi attraverso l’esperimento seguito dal documentario, che vede protagonista la famiglia Goode. Si tratta di un comune nucleo familiare del Nord America, con abitudini affini alla maggior parte delle famiglie. La sfida da loro accolta è quella di impegnarsi a vivere per tre mesi rinunciando ad ogni tipo di derivato chimico.

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Una prova per nulla semplice, considerando che al giorno d’oggi la nostra dipendenza dalle sostanze chimiche è alimentata dal marketing e dalla società del consumo, che hanno insinuato in ciascuno di noi quella che assume la forma di una vera e propria ossessione per il pulito, facendo nascere l’esigenza verso determinati prodotti.

Grazie al suo stile personalissimo, che unisce in modo accattivante ironia e divulgazione, persone comuni ed esperti studiosi, il regista coinvolge il pubblico in un efficacissimo processo di presa di coscienza che parte dai Goode e tocca la sensibilità di ciascun spettatore.

Nisker ci offre gli strumenti per rivedere le nostre abitudini di consumatori e riconoscere le nostre responsabilità nel momento in cui compiamo delle scelte. Anche negli aspetti apparentemente più banali della nostra quotidianità, si nasconde un’occasione per imboccare una strada virtuosa, l’alternativa che può fare la differenza, la possibilità di adottare stili di vita vantaggiosi per l’interesse dell’ambiente e di coloro che vi abitano.

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Gli scarti affiliati all’industria cosmetica e ai prodotti delegati alla pulizia, sono parte di quel macro-gruppo di rifiuti pericolosi su cui la SERR 2018 ha scelto di concentrarsi. Il discorso che li riguarda non è semplice da assimilare, in quanto incentrato su tipologie di rifiuti meno familiari ai più. Da qui il bisogno di moltiplicare le occasioni di discussione e di approfondimento.

Chemerical – Redefining Clean for a New Generation è uno dei contributi artistici più illuminanti in questo senso. Un documentario piacevole e necessario, che ha il merito di avvicinare il pubblico ad un argomento così delicato e poco immediato, nonché di incoraggiare ciascuno di noi a considerarsi parte attiva di un’idea di cambiamento e di rivoluzione.

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439 Alberto Pinto