Non poteva mancare il tema dei rifiuti tra i documentari proiettati a Torino nell’ambito della 20° edizione del Festival CinemAmbiente.

Anche nel palmares dei vincitori della rassegna, annunciato durante la cerimonia di chiusura del 5 giugno, la questione dei rifiuti, è in particolar modo di quelli di plastica, è più che mai centrale.

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Plastic China, documentario di Jiu-liang Wang che ha trionfato tra i documentari internazionali, ha presentato al pubblico una Cina che non è soltanto uno dei più grandi esportatori di plastica, ma anche un Paese votato al rimaneggiamento di rifiuti provenienti dall’estero. Questa la motivazione della Giuria: Che cos’hanno in comune le discariche, la vita degli oceani e i corpi degli esseri umani vulnerabili? Molto spesso, la plastica. La geografia della plastica è una geografia corporea di diseguaglianze, di paesaggi periferici e di persone marginali. Raccontare queste storie invisibili è un atto di resistenza fisico e politico.

Il documentario compie un’analisi sulla cultura del consumo prodotta dalla globalizzazione, il tutto attraverso gli occhi di una bambina di nome Yi-Jie che, per lavorare nell’alienante laboratorio di riciclaggio dei suoi genitori, deve rinunciare alla scuola.

Plastic China, che si è aggiudicato anche il Premio Ambiente e Società della Cooperativa Arcobaleno, ha portato sullo schermo un mondo invisibile e sommerso dai rifiuti, in cui confluiscono povertà, fatica e gravi minacce per la salute. A detta  della giuria “Il Film rappresenta una verità cruda di profonda miseria legata uno dei temi più urgenti per il pianeta, il recupero ed il riciclo dei rifiuti”.

La plastica è anche la protagonista di Ocėans, le mystère plastique, film vincitore del Concorso Documentari One Hour.

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Diretto da Vincent Perazio, il film indaga sul destino di tutte quelle tonnellate di plastica che si abissano nei nostri oceani, con un approccio scientifico e facilmente comprensibile di un problema apparentemente senza soluzione. Una vera e propria tragedia ecologica, considerando che la plastica prende le sembianze di microparticelle tossiche che hanno un impatto devastante sulla vita delle specie e sulla catena alimentare.

Ocėans, le mystère plastique ha portato alla ribalta la nascita di un nuovo ecosistema, già denominata plastisfera.

CinemAmbiente premia due raffinate finestre cinematografiche su un dramma ormai diventato quotidiano e sempre più attuale,  le cui dimensioni diventano ogni giorno meno contenibili. Campanelli di un allarme ormai tristemente noto che sottolineano quanto sia fondamentale agire, e farlo adesso.