Ridurre il peso degli imballaggi nei sistemi di gestione dei rifiuti attraverso il riciclo, il riuso e la concreta diminuzione del loro impiego, sembra semplice a parole ma nei fatti c’è molta strada da fare. Di esempi virtuosi e davvero concreti è piena l’Italia e l’Europa, però se queste esperienze non vengono messe a sistema, con il concreto impegno di tutti i soggetti coinvolti, questi rimangono solo esempi, seppur virtuosi.

imballaggi

Il Comune di Pomarance, in provincia di Pisa, ha deciso di mettere a sistema queste esperienze attraverso la realizzazione di un protocollo d’intesa tra il Comune, le attività commerciali e artigiane della città (ossia il Centro commerciale naturale) e Confesercenti Toscana Nord. Un protocollo d’intesa ispirato dalla strategia “Rifiuti Zero” che impegna i commercianti a mettere in atto tutte le buone pratiche volte alla riduzione dei rifiuti, con un occhio di riguardo agli imballaggi. Sensibilizzando di fatto i clienti al tema dei rifiuti, proponendoli o il consumo e l’acquisto di prodotti alla spina (detersivi, bevande e prodotti alimentari come legumi e riso, per esempio) o l’acquisto di grandi quantità di prodotti, così da diminuire drasticamente la produzione di rifiuti da imballaggio.

A tutte le attività che di Pomarance (ma anche a quelle delle frazioni di Montegemoli, Micciano, Libbiano, San Dalmazio, Montecerboli, Larderello, Serrazzano e Lustignano) che decideranno di sottoscrivere il protocollo l’amministrazione propone uno sconto del 20% sulla Tari, grazie agli introiti derivanti dalla vendita, ai consorzi di recupero, dei materiali recuperati attraverso la raccolta differenziata.

discarica

Una scelta, quella del comune toscano, che mira a coinvolgere tutti i soggetti interessati alla produzione dei rifiuti dall’esercente al cittadino, stimolando attraverso la riduzione della Tari (prevista anche per i cittadini con modalità e percentuali diverse, nda) a impegnarsi in prima linea sul tema della riduzione dei rifiuti e delle buone pratiche, scommettendo sulla raccolta differenziata anche come strumento di sviluppo e coesione sociale.

di Luigi Vendola per Eco dalle Città