È tornata il 5 febbraio, con la seconda edizione, la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Una Giornata che lancia e rinnova allo stesso tempo uno dei temi caldi dell’anno 2015, in vista anche di Expo. “Prevenire lo spreco del cibo, non solo recuperarlo”, parte da questo concetto la strategia del Ministero dell’Ambiente, che sottolinea come per prevenzione si intendano tutte quelle misure prese prima che un prodotto o una sostanza diventino rifiuto.

Per l’occasione, Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market, ha annunciato un rinnovamento dal punto di visto normativo per semplificare, favorire e incentivare la donazione degli alimenti invenduti lungo la filiera. Un annuncio importante quello fatto da Segrè, coordinatore anche del comitato tecnico scientifico attivato dal Ministero dell’Ambiente per la prevenzione dei rifiuti e dello spreco di cibo, che si accompagna ad un’iniziativa che coinvolgerà direttamente le famiglie italiane: il “Diario domestico dello spreco alimentare“.

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L’iniziativa, lanciata nell’ambito della campagna europea “Un anno contro lo spreco” di Last Minute Market, permetterà agli italiani di poter quantificare i numeri dello spreco alimentare quotidiano e consentirà, dunque, di capire quali prodotti alimentari sono più soggetti allo spreco domestico e le relative motivazioni. .
L’esperimento di raccolta delle informazioni verrà attuato nell’arco di una settimana del mese di aprile 2015 e fornirà le indicazioni e i consigli per ridurre gli sprechi a casa.

E proprio partendo dalle abitudini attuali delle famiglie, Last Minute Marker con Swg ha lanciato un sondaggio per comprendere anche quale sia il rapporto degli italiani con le nuove tecnologie che mirano alla riduzione dello spreco alimentari. I risultati dell’indagine sono stati presentati nel “Waste Watcher – Knolwedge for Expo” e rivelano come gli italiani guardano con fiducia alle nuove tecnologie, per esempio le app, che aiutano a prevenire gli sprechi. Nonostante questo, tuttavia, un italiano su cinque si mostra ancora impreparato a fronteggiare concretamente il problema. Ancora, sempre secondo il sondaggio sono emersi altri due dati relativi al target di persone più inclini agli sprechi e i luoghi in cui questi avvengono. Secondo il 63% degli intervistati, sono i giovani e i bambini le figure che sprecano maggiormente e i luoghi “prediletti” in cui questo avviene sono le mense, i supermercati e i ristoranti.

di Angela Conversano per Eco dalle Città