Chi ha denti non ha pane e chi ha pane non ha denti. La saggezza popolare dei proverbi ci avverte, ma sono cifre tangibili a evidenziare una realtà che è insieme una sfida e un paradosso inaccettabile: secondo i dati ISTAT dello scorso anno, solo in Italia 6 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta, eppure Waste Watcher ci rivela che ogni giorno 13 mila quintali di pane vengono gettati via.

Un gruppo di giovani startupper questa sfida l’ha accettata dando vita a Breading, piattaforma web e applicazione per mobile gratuita capace di mettere in comunicazione l’offerta con la domanda, l’eccesso con il necessario, la sovrabbondanza con il bisogno.

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“Alimenta il terzo settore” è il claim che sottolinea la vocazione sociale di questa nuova tecnologia salva-pane. Ma come funziona? A fine giornata i panettieri, i panifici e i bar aderenti possono connettersi al sistema e segnalare il quantitativo di pane invenduto direttamente alle associazioni caritative del territorio che, ricevuto un alert o un sms, inviano i loro volontari a ritirarlo. In questo modo, le eccedenze vengono recuperate e destinate alle tavole di chi, nella zona, si trova in ristrettezze economiche.

Nata a inizio giugno 2014 durante il binomio di eventi bergamaschi Start Up Live e Talent Garden, l’idea alla base di Breading ha preso concretamente forma nei mesi successivi grazie a una serie di test di fattibilità condotta su Milano e Bergamo, che ha fornito il primo database di organizzazioni interessate all’operazione; la pagina Facebook del progetto, d’altro canto, ha permesso di riscontrare un’incredibile disponibilità da parte dei singoli panettieri ed esercenti in tutta Italia.

Tuttavia, le meraviglie dell’internet delle cose non finiscono qui. A dispetto della sua giovane vita, infatti, la storia di Breading è costellata di grandi esperienze: grazie a un tweet mandato per gioco («Ciao Andrea, cosa ne pensi dell’app #Breading contro lo spreco del pane?»), l’iniziativa è approdata a Roma al Ministero delle Politiche Agricole, ricevendo il plauso del viceministro Andrea Olivero, che ha auspicato che la app diventi un modello esemplare in vista di Expo 2015.

Per non parlare del vortice di appuntamenti che animano proprio questi giorni ottobrini: la visibilità ottenuta il 16 ottobre durante la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il lancio del neonato sito web all’Università Cattolica di Milano il 20 ottobre, la presenza come unico progetto italiano al Forum Internazionale sulla Social Innovation e sull’Etica Globale (SIGEF) di Ginevra dal 22 al 24 ottobre, la partecipazione al Pioneers Festival di Vienna i prossimi 29 e 30 ottobre.

E naturalmente, l’apertura ufficiale delle iscrizioni alla piattaforma, vero primo passo verso la costruzione di un’applicazione affidabile, capillare e realmente efficace nella lotta allo spreco alimentare. Siete interessati e volete creare un account? Da ora, potete farlo qui.

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di Valentina Tibaldi per ehabitat.it