Per essere una guida devi essere il primo a fare le cose, così ho dato l’esempio. Quando mi sono messo a pulire, gli altri hanno visto che facevo sul serio e si sono uniti a me”. Sono le parole di Chris Junior Anaekwe, un nome che forse a molti non dirà nulla, ma che proprio in questi giorni sta portando avanti una battaglia importante che riguarda ciascuno di noi e che ha l’obiettivo di rendere il nostro Pianeta un posto più pulito.

Chris-Anaekwe-rifiuti

Chris ha 28 anni ed è un ragazzo come tanti altri. La sua città, Onitsha, in Nigeria, è uno dei luoghi più inquinati al mondo, con strade piene di immondizia, lattine, bottiglie e poltiglia, nonché con una gravissima concentrazione di polveri sottili. Invece che attendere ancora invano l’intervento delle autorità, troppe volte venute meno al compito di tenere pulita la zona, Chris ha deciso di chiamare all’azione altri ragazzi, persino più giovani di lui, e di coinvolgerli nella raccolta dei rifiuti nel suo quartiere e nel resto della città.

Chris-Junior-Anaekwe
All’inizio, in molti hanno riso di lui e della sua utopica iniziativa, ma quando Chris ha cominciato a rimboccarsi le maniche e a pulire, tanti hanno capito che il proprio destino è anche nelle loro mani, soprattutto quando c’è in ballo il proprio benessere e la propria salute, soprattutto quando manca quel supporto che i governi dovrebbero sempre garantire ai cittadini, lavorando al loro fianco.

È così che l’operosa squadra di ragazzini coordinata da Chris ha smosso le coscienze di un numero sempre più grande di coetanei. Grande cassa di risonanza è stata la rete, dove un amico del ragazzo ha deciso di riportare la notizia con tanto di immagini, subito rimbalzata sui principali social network e ripresa da testate mondiali importanti, come NPR e The Guardian.

Proprio attraverso il suo account Facebook, dove si è autodefinito Ambasciatore per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, il giovane e brillante Chris, ha scelto di diffondere il suo messaggio e richiamare ad un impegno civico, per certi versi anche spirituale. “Come Ambasciatore per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, credo sia pertinente per i miei ragazzi di strada essere educati sull’importanza di tenere pulito il nostro ambiente. Così oggi abbiamo deciso di pulire le strade sotto la mia guida. Anche con le mie braccia gonfie e i dolori che sento per la stanchezza, ho mostrato loro che è sempre positivo dare l’esempio, a differenza di chi non fa altro che parlare, parlare e ancora parlare”.

Gente di Onitsha, per noi è arrivato il momento di dire no ad un ambiente sporco”, ha aggiunto il ragazzo. “Non aspettiamo che sia il governo a pulire per noi. Pulire è d’obbligo”. Una sfida molto complessa, ma che ha a che fare con il bisogno primario di rispettare l’ambiente e, in maniera strettamente legata, noi stessi.

Chris-Onitsha

Aspetto molto interessante della battaglia di Chris contro i rifiuti, nonché significativamente provocatorio, è quello che vede i giovanissimi impegnati nelle azioni di clean-up. È la metafora dei ragazzi che, davanti alla sordità degli adulti e delle autorità, si sporcano le mani per farsi strada verso un futuro migliore. Uno schiaffo morale a quelle generazioni che hanno ridotto il nostro bellissimo Pianeta sulla soglia della crisi ambientale, senza assumersi alcuna responsabilità.

Volevo che fossero i ragazzi quelli impegnati a pulire”, ha dichiarato Chris, sottolineando l’importanza di coltivare le buone pratiche sin dalla giovane età.Credo che sarà un lungo percorso per insegnare loro una lezione: sono loro i custodi del loro stesso ambiente”.

La storia di Chris dimostra che qualcosa di importante e meraviglioso può accadere anche grazie alla determinazione di un singolo, un ragazzo qualunque di una città qualunque che non ha mai smesso di credere alla possibilità di cambiare il mondo, nonostante lo scetticismo di chi lascia che le cose vadano sempre per lo stesso verso. Da uno a pochi, da pochi a tanti, fino a coinvolgere sempre più persone e a fare la differenza.

Sono esempi come questo ad incarnare al meglio lo spirito di Let’s Clean Up Europe (LCUE), la campagna europea contro il littering e l’abbandono dei rifiuti che andrà avanti fino  al 30 giugno 2018. Un’iniziativa virtuosa  che da sempre si batte per sensibilizzare i cittadini e coinvolgerli in azioni finalizzate a liberare l’ambiente dall’oppressione dei rifiuti, inseguendo modelli di vita più sostenibili e una maggiore consapevolezza collettiva.

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439 Alberto Pinto