Con le sue vette mozzafiato, la spiritualità del suo popolo e le sue antiche tradizioni, il Nepal appare agli occhi del mondo come una terra ricca di fascino e di cultura, un luogo sacro che ospita le montagne più alte del mondo e meravigliosi templi considerati patrimonio dell’umanità.

È proprio a pochi passi da queste ricchezze inestimabili che si nasconde il volto sconosciuto del Nepal, fatto di plastica e di cumuli di rifiuti. Waste Mandala racconta l’altra faccia del Paese, ricco di contraddizioni e sospeso tra antico e moderno.

Il film, diretto dai torinesi Alessandro Bernard e Paolo Ceretto e sviluppato nel corso di CinemAmbiente Lab 2014, quest’anno partecipa al 18° Festival CinemAmbiente nella sezione Panorama Italia, con proiezione venerdì 9 ottobre alle ore 18:15 al Cinema Massimo 3 di Torino. Waste Mandala porterà sullo schermo la seria emergenza dei rifiuti con cui da anni convivono i Nepalesi, ma anche la voglia di riscatto e di cambiamento di questo popolo.

Waste Mandala

Emblema di questi valori è Achut Gurung, un tempo guida delle montagne nepalesi, oggi a capo del movimento dei Green Soldiers. È proprio dalla sua voce, dalla sua storia, che emerge la forte dualità del Nepal. Dopo anni di assenza, Achut ritrova il suo Paese in balia dei rifiuti, tonnellate di plastica che soffocano i boschi, le montagne e i fiumi, togliendo loro ossigeno e vita. L’uomo decide allora di rimboccarsi le maniche e ripulire da solo quei luoghi devastati dall’incuria degli uomini. Convinti dal suo esempio e dalla sua determinazione, altri uomini come Achut si sono uniti nella sua missione, dando vita ai Green Soldiers, un vero e proprio movimento di volontariato ambientale.

Nonostante i risultati sorprendenti, Achut deve vedersela spesso con la diffidenza e l’ostinazione dei suoi concittadini, ma senza darsi per vinto. Per risvegliare le coscienze ha bisogno di un gesto di grande visibilità ed efficacia, in grado di far comprendere la necessità di un’azione concreta. La sua idea è quella di costruire un enorme e colorato mandala nella piazza principale di Katmandu usando parte della plastica raccolta, dandole così un nuovo volto. “Vogliamo creare consapevolezza attraverso l’azione, la pratica. Un’azione che sia legata alla tradizione religiosa e che possa arrivare al cuore delle persone” spiega Achut durante la promozione in radio della sua iniziativa, “Se possiamo trasformare l’immondizia in un mandala, allora possiamo trasformare le cattive abitudini in qualcosa di buono”.  

È il turismo di massa ad aver cambiato velocemente il Paese, un cambiamento gestito senza tener conto delle conseguenze di tale impatto su una popolazione semplice e autentica, che si trova a fare i conti con una quantità ingestibile di rifiuti. Il Nepal che Achut conosce è quello del forte legame con la natura, dell’abitudine al riutilizzo e della convinzione che inquinare oggi significa compromettere la serenità nella prossima vita.

Achut osserva i rifiuti

Il successo dell’impresa di Achut è quello di un popolo che prende finalmente consapevolezza del proprio valore, della possibilità di cambiare le cose e di poter farlo solo agendo in prima persona. Tra i bellissimi colori del Nepal, stavolta, ci sono anche quelli della plastica, trasformata in qualcosa di buono per costruire un futuro migliore.

Dopo la costruzione del Mandala i nepalesi hanno continuato a lavorare insieme per ripulire il Paese, e lo Stato ha emanato nuove leggi vietando l’acquisto e il consumo di plastica. Riducendo i rifiuti, e quindi i consumi, il Nepal riscopre uno stile di vita più essenziale, ma più ricco dal punto di vista umano e ambientale.

Oggi il disastro del sisma ha messo il Nepal dinanzi ad una nuova sfida, ma il Paese ha dimostrato di poter vincere ancora una volta grazie allo spirito di coesione e alla voglia di lottare per riprendere in mano il proprio avvenire.

L’iniziativa di Achut e dei Green Soldiers verrà ripetuta anche a Torino nell’ambito di CinemAmbiente 2015. Domenica 11 ottobre, dalle 10:00 alle 18:00, in piazza Castello verrà costruito un grande mandala di plastica colorata, con i materiali raccolti dagli studenti delle scuole primarie nell’arco del laboratorio Un Mandala per l’Ambiente, organizzato dal Museo A come Ambiente nella settimana del Festival. L’evento sarà in collaborazione con Puliamo il Mondo di Legambiente.


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 Alberto Pinto