Un block-notes, una penna, costanza e attenzione. E’ tutto ciò che serve per prendere coscienza dei rifiuti che produciamo, anche per quanto riguarda i packaging dei prodotti che acquistiamo.

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti quest’anno chiama i cittadini a impegnarsi sulla riduzione dell’impatto degli imballaggi. Ma che cos’è un imballaggio? Un imballaggio è l’involucro usato per racchiudere, proteggere e maneggiare un prodotto. Ridurne l’impatto significa in primo luogo diminuirne l’utilizzo. Nel caso in cui ciò non sia possibile vuol dire riutilizzarlo, anche se per scopi diversi da quelli per il quale è stato pensato. Navigando su Internet è possibile trovare molti suggerimenti per fare upcycling. Se nulla ci soddisfa e non fa al caso nostro è necessario conferire correttamente il rifiuto nella raccolta differenziata. In pratica quando ci troviamo di fronte a un imballaggio le possibilità sono: Riduco, Riutilizzo e Riciclo,  le tanto decantate 3 R.

Tra gli strumenti offerti agli Action Developer che parteciperanno attivamente alla SERR 2016, o a chiunque voglia riflettere sull’argomento, ne troviamo uno semplice ma tutt’altro che scontato: il Diario del Rifiuto, un modo guidato per prendere nota, a partire dai prodotti che scegliamo, di quali e quanti imballaggi diventano rifiuto. Ma soprattutto, cuore della riflessione è la domanda: “Come avrei potuto evitarlo?

 

Foto: life.wired.it

Foto: life.wired.it

Se la struttura del Diario è semplice – una serie di annotazioni relative ai prodotti che acquistiamo – non altrettanto facile potrebbe risultare il metterlo in pratica. Eppure potrebbe essere interessante osservare con occhio più attento la spesa che facciamo, fermandoci a riflettere su cosa acquistiamo, con quale imballo e che tipo di rifiuto diventa. Un modo per interrompere l’abitudine che spesso guida i nostri acquisti, un esperimento per vincere l’eventuale pigrizia iniziale.

Facciamo un esempio di annotazione del diario. Abbiamo comprato un detersivo liquido e per quanto la nostra scelta sia caduta su un prodotto attento all’ambiente quasi sicuramente sarà contenuto in un fustino di plastica. Questo fustino è il nostro imballaggio ma è anche il rifiuto che produrremo una volta utilizzato tutto il detersivo. In che modo è possibile evitarlo? Ad esempio ricorrendo all’acquisto dei detersivi alla spina oppure all’autoproduzione. Un dato importante da registrare nel Diario e da valutare è la quantità: nell’esempio si parla di un fustino ma se proviamo a compilare il diario per un lasso di tempo un po’ più lungo della sola settimana potremmo capire in modo più reale quanto compriamo e quanto buttiamo. In genere una famiglia produce un numero di flaconi di plastica veramente notevole tra detersivi per il bucato, per i piatti e per le pulizie in genere.

vassoi di polistirolo Foto: altrimondinews.it

Vassoi di polistirolo Foto: altrimondinews.it

Ecco perché potrebbe esserci di aiuto compilare il Diario dei Rifiuti: far uscire gli imballaggi dall’anonimato. Importantissimi a livello commerciale perché sono ciò che di un prodotto si vede, in grado di rendere una merce più accattivante dell’altra. Sono però un qualcosa che non nominiamo e a cui non pensiamo se vogliamo ridurre gli sprechiUn esempio più chiaro di quest’anonimato sono i vassoi di polistirolo usati per confezionare i formaggiPer comodità e magari per evitare la coda, si prendono dal banco frigo senza attendere di essere serviti ma quasi sempre finiscono nell’immondizia appena portato l’alimento in tavola. Pensiamo al formaggio e al vassoio probabilmente non prestiamo la minima attenzione. Eppure sono tantissimi e se vogliamo essere più attenti dobbiamo passare dalla conoscenza e dalla riflessione.

A questo punto buona compilazione!

 Sara Panarella

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439