Ottomila chilometri di spiagge e mare cristallino: a tanto ammonta il patrimonio costiero italiano, una risorsa preziosa ma fragile. Secondo la recente indagine di Legambiente Beach Litter 2016, gran parte delle nostre spiagge risulta infatti inquinata da rifiuti di origine plastica (76,3% del totale: pezzi di polistirolo, tappi, bottiglie, stoviglie di plastica usa e getta, contenitori e simili), cotton-fioc, mozziconi di sigarette, reti da pesca, materiali da costruzione, nonché da bottiglie e pezzi di vetro. Questi rifiuti generano un inquinamento spesso irreversibile, che ha gravi ripercussioni non solo sulla fauna marina che li ingerisce (e di conseguenza anche sull’uomo), ma anche sul turismo (minor appeal delle spiagge inquinate) e sull’economia (costi da sostenere per la pulizia delle spiagge).

Le cause dell'inquinamento di mari e spiagge. Fonte: Legambiente

Le cause dell’inquinamento di mari e spiagge. Fonte: Legambiente

Se da un lato l’inquinamento di mari e spiagge potrebbe essere fortemente ridotto attraverso interventi “dall’alto” che mirino a produrre prodotti e imballi più sostenibili e a rendere più efficienti il riciclo dei rifiuti e gli impianti di depurazione, anche noi cittadini possiamo però contribuire a conservare la bellezza dell’ambiente naturale, attraverso alcuni semplici accorgimenti volti a limitare l’impatto sull’ecosistema marino della nostra permanenza in spiaggia.

LA SPIAGGIA NON È UNA DISCARICA. Una cannuccia impiega dai 20 ai 30 anni a decomporsi, un fazzoletto di carta 3 mesi, una gomma da masticare o un mozzicone di sigaretta fino a 5 anni. Non gettate quindi alcun rifiuto né in spiaggia, né in mare: se avete portato il pranzo da casa, raccogliete gli avanzi in un sacchetto. Utilizzate anche in spiaggia i contenitori per la raccolta differenziata. Se non li trovate, fate un piccolo sforzo e portate i vostri rifiuti in paese.

Spiagge come discariche

CREME SOLARI E BAGNOSCHIUMA. Se avete intenzione di entrare in acqua scegliete solamente creme contenenti filtri solari a base di minerali, come l’ossido di zinco. La maggior parte delle creme ad alta protezione, disciolte in acqua, danneggiano infatti l’ecosistema marino, in particolare i coralli. Allo stesso modo, se fate la doccia in spiaggia o in barca evitate di usare shampoo e bagnoschiuma.

EDUCAZIONE E RISPETTO. Esplorate la spiaggia, osservando piante e animali che vivono sopra e sotto la sabbia, e praticate tutte quelle attività che aiutano a conoscere meglio il mare, come lo snorkeling: basta indossare pinne e maschera con boccaglio, nuotare in superficie e dare libero sfogo alla creatività. No invece alla raccolta di souvenir da spiaggia come pezzetti di corallo, conchiglie o granito. Non catturate inoltre gli organismi marini che vivono sulle rocce o nelle acque basse, come granchi e molluschi bivalvi, cavallucci e stelle marine: lasciateli in pace, non alterate il loro ambiente, e insegnatelo ai vostri figli.

Snorkeling

E ricordate: anche in spiaggia, la buona educazione è contagiosa!

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439  Alessandra Varotto