Ma i rifiuti soldi urbani in Italia sono in aumento o in diminuzione?

Mai come quest’anno la risposta è incerta e il verdetto finale si avrà solo coi consuntivi di fine anno. A 8 mesi dall’inizio del 2014 abbiamo infatti gli andamenti del tutto contradditori di Torino e di Milano. Nel capoluogo piemontese, dopo che nei primi 4 mesi per la prima volta da 4 anni i rifiuti avevano smesso di calare, e anzi si erano attestati su un microscopico più 0,17, da maggio la china discendente è ripresa. Anche se con meno forza che negli anni passati. E a fine agosto il bilancio è di circa l’ 1,3% in meno rispetto agli stessi mesi del 2013.

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A Milano al contrario – dove parallelamente l’estensione del porta a porta per l’umido ha portato oltre il 50% la raccolta differenziata – si è mantenuta la tendenza alla crescita. Possiamo definirla la controtendenza rispetto al calo degli anni passati. E così a fine agosto il risultato complessivo è di un aumento dell’1,50%.

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Nei primi 4 mesi di quest’ anno – secondo stime raccolte a Federambiente – la media delle città che avevano comunicato i propri dati portava a una tendenza all’aumento di circa il 2%. È probabile però che nei secondi quattro mesi questa tendenza si sia frenata. È il caso delle province emiliano-romagnole dove agisce Hera. Una crescita di circa il 2% nei primi 4 mesi si è poi stabilizzata, che sui primi 8 mesi si è molto attenuata. Un risultato analogo si registra a luglio a Firenze dove, considerando anche molti comuni limitrofi, la crescita è di poco superiore all’1%.

Molto probabilmente l’andamento dipende dall’andamento deilla crisi e da quello del turismo. È improbabile infatti che le pratiche virtuose di riduzione dei rifiuti abbiano già una incidenza tale da determinare queste differenze.

di Paolo Hutter per Eco dalle Città