Dalla Svezia arriva una nuova tendenza che unisce sport ed ecologia. Stiamo parlando del “plogging” termine derivante dal verbo svedese “plocka upp”, che significa “raccogliere”.

Chi pratica questa particolare attività di fitness, corre raccogliendo i rifiuti che trova lungo il tragitto. Secondo i media a lanciare la nuova disciplina è stato un gruppo di amici appassionati di running che ha deciso di dare alla corsa un’impronta green, raccogliendo mozziconi, cartacce, bottiglie, lattine e ogni tipo di rifiuto trovato a terra.

Plogging

Ph. Credit: emmanuelleoudea

Nato nel 2017, il plogging scandinavo ha goduto di immediato successo, complice l’uso di Instagram. È bastato pubblicare un’immagine sul noto social network per far rimbalzare l’iniziativa oltreoceano, raggiungendo ogni angolo del globo, dagli Stati Uniti al Giappone.

Una “sfida” ambientalista che, sulla scia dell’hashtag #plogging, ha visto progressivamente aumentare i suoi appassionati.

La tenuta del perfetto plogger

L’abbigliamento del plogger è lo stesso tipico di ogni jogger: tuta, pantalocini, T-shirt, scarpe da running. Per la raccolta dei rifiuti, ovviamente, non può mancare un sacchetto capiente. Alcuni plogger usano anche bacchette raccogli rifiuti, che però non sono fondamentali per la buona riuscita dell’attività.

Non solo plogging: il successo dell’iniziativa francese Run Eco Team

Il binomio “corsa-raccolta rifiuti”, in realtà, ha altri precedenti in Europa. In Francia, nel gennaio 2016, l’osteopata Nicolas Lemonnier ha creato il gruppo Facebook Run Eco Team, lanciando una sfida ecologica agli appassionati di running: raccogliere rifiuti durante le corse, seguendo lo slogan “Courir pour un monde plus propre” (“Correre per un mondo più pulito“). L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo da centinaia di runner. In soli tre mesi, il gruppo ha visto l’adesione attiva di ben 800 corridori.

L’idea non è passata inosservata neanche all’occhio attento del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che nel dicembre del 2016 ha condiviso sul proprio profilo il video realizzato dallo stesso Nicolas Lemonnier per illustrare il Run Eco Team. Il successo è stato planetario. Ora, dal progetto Run Eco Team è nata un’associazione con oltre 20000 membri in 103 Paesi. In meno di due anni, inoltre, sono stati organizzati più di 400 eventi in ogni angolo del mondo.

E in Italia?

Nel nostro Paese l’idea di raccogliere rifiuti mentre si corre non è una novità ma una pratica ben nota e collaudata. Dal 2015, con cadenza annuale, in Italia viene organizzato Keep Clean And Run, un’iniziativa di sensibilizzazione e di mobilitazione contro il fenomeno del littering. Si tratta di un’ eco-maratona suddivisa in varie tappe percorse lungo la Penisola, che vede la partecipazione di eco-corridori come testimonial ambientali e che ha ampio riscontro mediatico a livello nazionale.

I protagonisti, dotati di zaino e smartphone, raccolgono e mappano i rifiuti abbandonati in cui si imbattono nel tragitto. L’Eco-Trail vede anche il coinvolgimento dei Comuni sede delle varie tappe, i cui cittadini sono invitati a svolgere eventi di pulizia del territorio, solitamente seguiti da incontri-dibattiti.

Roberto Cavallo taglia il traguardo finale del Keep Clean and Run

Roberto Cavallo taglia il traguardo finale del Keep Clean and Run – Ph. Credit: Envi.info

Keep Clean And Run rappresenta l’evento centrale nazionale della campagna di comunicazione europea Let’s Clean Up Europe, attualmente in corso fino al 30 giugno 2018.

Keep Clean And Run 2018

L’appuntamento con Keep Clean and Run si rinnova anche per il 2018. Dal 12 al 19 aprile, l’eco-atleta Roberto Cavallo risalirà lo Stivale per sensibilizzare contro l’abbandono dei rifiuti. La nuova edizione dell’Eco-Trail resta fedele al connubio “ambiente-sport”, ma si evolve dando spazio a un’importante novità. Per il 2018, infatti, l’eco-maratona si tramuterà in Keep Clean and Ride, svolgendosi quasi interamente in bicicletta, con piccoli tratti di corsa a piedi come “omaggio” alle precedenti edizioni. In totale saranno percorsi 969 chilometri, per un dislivello positivo totale di oltre 18 mila metri.

Facciamo la differenza!

Non si deve essere necessariamente atleti per aiutare il nostro ambiente. Ognuno di noi può fare molto, educandosi ed educando alle buone pratiche sostenibili. Una “palestra” può essere proprio la partecipazione alla campagna Let’s Clean Up Europe, che coinvolge associazioni, enti, scuole e gruppi di cittadini desiderosi di effettuare azioni di pulizia nel territorio.

Ricordiamo che le iscrizioni sono aperte fino al 4 maggio. Partecipiamo e offriamo il nostro contributo concreto per un Pianeta migliore!


Cover Image – Ph. Credit: PloggingColombia

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Evelyn Baleani