plastica-carburanteCircola in questi giorni la notizia che è stata inventata una macchina per convertire la plastica in carburante. L’idea è venuta all’attore francese Samuele LeBihan e allo scienziato autodidatta Christofer Costes che ha progettato un dispositivo a bassa tecnologia che trasforma il rifiuto di plastica in benzina o diesel. La notizia è riportata sul sito www.inabottle.it

Come funziona

“L’idea è quella di incoraggiare la raccolta dei rifiuti prima che finiscano negli oceani attraverso un reattore chiuso capace di generare carburante”, ha affermato l’attore, il quale per tre anni e mezzo ha finanziato lo sviluppo della macchina grezza – soprannominata Chrysalis – in un hangar a Puget-Theniers, sulle colline alle spalle della città di Nizza.

Ma come funziona? In pratica, i granuli di plastica che finiscono nel reattore vengono scomposti a 450 gradi celsius. Un chilo di plastica può produrre un litro di liquido che a sua volta potrà servire come base per la benzina o il diesel. Con 50 mila euro di finanziamento aggiuntivo da parte delle autorità locali, i due uomini prevedono di creare un prototipo più grande in grado di convertire 50 kg di plastica in carburante ogni 80 minuti.

I precedenti

Non è la prima volta che vengono sviluppate tecnologie simili alla Chrysalis: in fondo la plastica non è altro che l’utilizzo in modo solido di catene di idrocarburi lavorate originate dal petrolio. Ad esempio la britannica Recycling Technologies afferma che la sua macchina, la RT7000, è in grado di trasformare i rifiuti di plastica difficili da riciclare in una nuova materia prima, chiamata Plaxx, che può essere riutilizzata dall’industria delle materie plastiche.

Da considerare poi la perdita di capacità: da un kg di petrolio si ottengono due chili di plastica. Quindi passare da un chilo di plastica a un litro di petrolio, come affermato dai due inventori, significherebbe perdere il 50% della materia originaria. Meglio di nulla, direte voi. Certo, ma in ogni caso rimane valido l’invito a lavorare sull’origine della “malattia” e quindi, ancora una volta, la strada migliore per evitare di dover trasformare la plastica in carburante è quella di evitare che la plastica diventi un rifiuto. Ancora una volta, quindi, la strada che da il maggior numero di risultati è la prevenzione! E non ci vogliono tecnologie particolari per metterla in pratica…

logo_envi

Envi.info