abito a trama larga di carta celeste

Riusoricicloriduco: sembra essere lo slogan dello scultore Ivano Vitali che, in occasione della decima edizione della SERR 2018, la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, in programma dal 17 al 25 novembre 2018 in tutta Europa, presenterà la sua collezione di abiti.

Abiti realizzati con il riciclo della carta e cuciti con tecniche antiche: ferri da maglia, uncinetto, telaio. La carta è riciclata e divisa per colore, strappata in strisce e poi filata con le sole mani, senza aggiungere acqua, colle, coloranti o altre risorse. La collezione sarà in mostra da mercoledì 21 a venerdì 23 novembre.

Abbiamo intervistato per voi l’artista, che vive in una cascina immersa nella natura a Monte San Quirico, vicino a Lucca, in Toscana.

abito lungo

Abito realizzato nel 2003 con la carta de “La Gazzetta dello Sport”. Gilet lavorato con i ferri a maglia utilizzando filo ottenuto dal quotidiano

In che cosa consiste esattamente la sua azione SERR?

Nell’esposizione delle mie opere, soprattutto le collezioni d’abiti, ma non solo. Da tre anni ho acquistato questa casa a Monte San Quirico, con l’idea di raccogliere tutte le mie opere e farne un’abitazione laboratorio. Quando non avevo questo luogo mettevo tutto online, costruendo personalmente le pagine dove inserire tutta la documentazione del mio lavoro. Durante l’iniziativa ho lavorato dal vivo, mostrando alle persone come cucire abiti con la carta riciclata e i grossi aghi di legno.

Da dove è nata l’idea di creare abiti con la carta?

Ho sempre amato la carta, forse per la sua malleabilità. All’inizio sceglievo la carta da giornali e riviste riciclate, la facevo a strisce e poi la incollavo. Dal 2002 la colla sparisce, perché faccio questa scoperta: se attorciglio una striscia e poi ne aggiungo un’altra sopra, e poi ancora una e così di seguito, la carta regge da sola e quindi posso andare avanti a creare metri e metri di filo.

abito rosso di carta riciclata

Abito realizzato nel 2015 con carta rossa recuperata da quotidiani. Tecnica: filo fatto a mano lavorato con ferri da maglia e uncinetto. (PH: BEATA LENKIEWICZ)

Come si cuce la carta?

Cucio gli abiti a mano, utilizzando aghi molto grossi che mi permettano di utilizzare questo filo grosso che nasce dall’attorcigliamento di più strisce di carta. A volte uso anche ferri da maglia molto grossi, o uncinetti e telai appositi, come il telaio africano. Negli abiti c’è stata un’evoluzione: nel tempo hanno subìto delle modifiche diventando sempre più leggeri. Avevo cucito i primi abiti con giacche e gonne di filo pesanti, ma la mia idea era di alleggerire questi capi, quindi ho cercato la trasparenza. Per renderli leggeri e trasparenti ho usato ferri di legno sempre più grandi per fare maglie sempre più larghe. Più leggerezza, più trasparenza. Da abiti pesanti diventano sempre più leggeri.

Quali sono i valori a cui si ispira nelle sue opere?

Soprattutto valori di sostenibilità ambientale. Attraverso le mie opere invito tutti a creare con il recupero dei materiali, non solo con la carta. Create con materiali di recupero senza utilizzare altre risorse, che serviranno per fare altre cose.

abito bonbon di carta riciclata

Gilet e minigonna lavorati con i ferri da maglia e uncinetto. Bonbon realizzato con filo e 52 fogli di carta (38cmx52cm). Senza aggiunta di colle e coloranti. Anche la collana è realizzata con carta riciclata. La carta per l’intero outfit è stata recuperata dal quotidiano “La Gazzetta dello Sport”

Qual è il messaggio della sua arte?

Secondo me tutti siamo creativi e, per mettere in atto la nostra creatività, possiamo recuperare materiali. Sono convinto che la gente abbia delle soddisfazioni dal riciclo e dalla cura dell’ambiente. Mi piace molto trasmettere il mio lavoro, le mie tecniche, la definisco arte come comunicazione. Se poi l’arte tende verso la natura ancora meglio.

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439Mariangela Campo