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Finalmente è iniziata, molto timidamente, la primavera e con essa giornate luminose, venticello frizzante e primi tepori. Non passerà molto tempo e durante i weekend di sole un gran numero di persone inizierà a prendere d’assalto il mare e le spiagge lasciando, in non pochi casi, “il segno”. Ovviamente ci riferiamo alla moltitudine di rifiuti che ogni anno rimangono abbandonati sui nostri litorali, portando l’attenzione su un malcostume diffuso ancora troppo difficile da debellare e sul quale andrebbero spese molte più risorse, a cominciare dall’educazione.

Gli animali marini sono le vittime principali del cosiddetto littering e le conseguenze sono ben note a tutti.

I gabbiani, ad esempio, sono ormai perfettamente a loro “agio” con i banchetti a base di spazzatura; tolto il pericolo concreto di ingerire plastica, metalli e altri materiali potenzialmente mortali, il cibo scartato senza criterio dall’uomo è facilmente reperibile ovunque, senza che debbano scomodarsi a cacciare pesce fresco. Questa abitudine ha portato i volatili marini a spostarsi sempre più all’interno delle città, nei pressi di abitazioni o discariche dove i rifiuti pullulano e sono sempre disponibili, cambiando radicalmente il loro istinto e rendendo in certi casi più avverso il loro rapporto con l’uomo.

E’ per contrastare questo pasticcio che il gabbiano nella vignetta ha deciso di prendere parte alla campagna anti-littering Let’s Clean Up Europe (LCUE) dal 1 marzo al 30 giugno 2018. La strada per interrompere sul nascere la produzione stessa di rifiuti è ancora molto lunga, ma alcune buone azioni, per nulla complicate, si possono già fare: praticare la raccolta differenziata, limitare gli sprechi e, in giro, gettare sempre la spazzatura nel cestino.

Con azioni consapevoli, i gabbiani impigriti torneranno presto al mare a procacciarsi il cibo e la dieta a base di spazzatura diventerà, nel tempo, solo uno strano ricordo.

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439Emiliano Bruzzone