Quando si parla di riuso, che attraverso il motto “Diamo una seconda vita agli oggetti” è il tema SERR di quest’anno, non si può fare a meno di pensare a uno degli oggetti più utilizzati – e al contempo inquinanti – che esistono: le bottiglie di plastica.

Utilizzate per pochi minuti e poi subito gettate via, nel mondo ne vengono vendute un milione al minuto, ovvero circa 20 mila al secondo. Un dato destinato peraltro a salire del 20% da qui al 2021, secondo le stime di Euromonitor International.

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Plastica usa-e-getta. Ogni minuto, nel mondo, viene venduto un milione di bottiglie di plastica.

Sono questi i numeri di un’emergenza che minaccia l’intero ecosistema. Basti pensare infatti che meno della metà dei 480 miliardi di bottiglie vendute nel 2016 sarà riciclato, e appena il 7% vivrà una “nuova vita” come bottiglia di plastica. La maggioranza della produzione, al contrario, sarà dispersa nell’ambiente e in mare, costituendo un pericolo sia per gli animali che per gli esseri umani.

In questo quadro a tinte fosche, una bella storia di riuso delle bottiglie di plastica arriva dal progetto open-source Liter of Light, che ha l’obiettivo di aiutare le comunità più povere del mondo a realizzare delle lampadine a basso costo, funzionanti anche in assenza di elettricità. Come? Proprio utilizzando le bottiglie di plastica vuote.

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Liter of Light è un progetto open-source nato nelle Filippine nel 2012.

Più di un miliardo di persone non ha accesso all’energia elettrica

L’accesso all’energia elettrica è una prerogativa indispensabile per garantire i diritti fondamentali legati alla dignità umana. Tuttavia nei Paesi in via di sviluppo molte abitazioni private situate in zone periferiche o rurali sono prive di collegamento alla rete elettrica. Si stima che ancora oggi, nel mondo, 1.3 miliardi di persone non abbiano accesso all’energia elettrica.

La situazione più critica è sicuramente quella africana, in particolare nelle regioni subsahariane, dove solamente l’8% della popolazione rurale ha accesso all’elettricità. Inoltre, in queste zone il tasso di crescita della popolazione nei prossimi anni supererà quello di espansione delle reti elettriche, lasciando circa 645 milioni di persone senza energia. Soffrono di problematiche analoghe anche vaste aree dell’America Latina e dell’Asia.

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1.3 miliardi di persone vive nel buio, non avendo accesso alla rete elettrica.

 

La soluzione arriva dal riuso delle bottiglie di plastica vuote

Per far fronte in modo economico e sostenibile al problema della mancanza di elettricità che affligge molte zone povere del mondo, nell’ambito del progetto Liter of Light si è pensato di ricorrere alle bottiglie vuote con l’obiettivo di realizzare delle vere e proprie bottle bulbs.

Per costruirle, si usano bottiglie di plastica riempite con acqua e capsule di candeggina (per evitare la formazione di alghe), che poi vengono fissate al soffitto in modo da riflettere all’interno della stanza la luce del giorno. A questo punto, un micro pannello solare viene aggiunto all’estremità superiore della bottiglia per catturare quanta più luce possibile. Ed ecco che basta aspettare la sera per vedere all’opera le lampadine.

Il vantaggio principale è dato dal fatto che tutte le materie prime che servono alla realizzazione delle bottle bulbs – proprio a partire dal riuso di un materiale “di scarto” come le bottiglie vuote – sono estremamente economiche e facilmente reperibili sul posto. Ciò rende il progetto particolarmente funzionale alle esigenze dei Paesi poveri e in via di sviluppo.

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Lampadine a basso costo ricavate da bottiglie di plastica usate: la sfida di Liter of Light per illuminare le aree più povere del mondo.

Nato nel 2012 nelle Filippine, ad oggi Liter of Light ha portato la luce in oltre 850 mila case in 15 diversi Paesi del mondo. L’obiettivo però è ancora più ambizioso: arrivare a un milione di abitazioni illuminate entro il 2018.

E voi siete a conoscenza di altre belle storie di riuso delle bottiglie di plastica? Se sì, condividetele con noi!

E non dimenticate di iscrivervi all’edizione 2017 della SERR: avete tempo ancora fino al prossimo 4 novembre. Buona Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti a tutti!

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439Alessandra Varotto