Chi pensa che un elettrodomestico rotto sia un elettrodomestico da buttare dovrà ricredersi: da Londra è nata la festa della riparazione comunitaria ovvero il “Restart Party“. Ad avere l’idea sono stati per la prima volta Ugo Vallauri e Janet Gunter , i quali hanno pensato di mettere in piedi il Restart Project con l’obiettivo di dare una seconda possibilità di vita agli oggetti non più funzionanti.

Configuratisi come una festa, questi momenti di incontro risultano originali, utili e formativi perché dimostrano in tutta la loro semplicità quanto la nostra società si culli nell’infinita disponibilità di nuovi elettrodomestici, trascurando l’atto della riparazione e sottovolutando il problema della produzione esponenziale di rifiuti.

A suggerire l’idea, non a caso, è stata l’esperienza di lavoro in Africa di uno dei due inventori. Lì la vita degli elettrodomestici è lunghissima e l’arte del recupero rappresenta la normalità. Perché dunque non riportare la stessa cultura e la stessa consapevolezza anche in altre part del mondo?

Ecco allora che è nata una mappa che raccoglie tutte le esperienze di questo tipo e che mostra come dall’Inghilterra molte iniziative si sono sviluppate anche in Italia, in Spagna, ma anche in America e in altre parti d’Europa e non.

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Dare vita ad iniziative di questo tipo è un atto che raccoglie in sé diversi aspetti virtuosi. Da un lato, infatti, avviene quella condivisione dei saperi tra singoli cittadini, dall’altra si compie un gesto esemplare per la tutela dell’ambiente. E’ vero, se un elettrodomestico ormai vecchio si rompe l’azione dei riciclo dei Raee è di fondamentale importanza. Ma se a prevenire che si formi un rifiuto da riciclare ci pensano i cittadini stessi attraverso la riparazione, allora sarà  stata compiuta un’ azione due volte virtuosa.

di Angela Conversano logoEdC