something_good_poster_ufficialeL’Expo 2015 di Milano si preannuncia come il più grande evento mai realizzato in tema di alimentazione e nutrizione. Durante i sei mesi della manifestazione si cercherà (attraverso una vetrina nelle quali i paesi partecipanti mostreranno il meglio delle proprie tecnologie) di dare una risposta a un’esigenza vitale per il pianeta, riassumibile in poche domande: sarà possibile garantire cibo sufficiente per tutti i popoli nel pieno rispetto della Terra e dei suoi equilibri per un futuro sostenibile? Ma, soprattutto, tutto questo cibo sarà sano e sicuro oltre che sufficiente? Il traffico di cibo adulterato è uno dei commerci più redditizi al mondo e che coinvolge importanti multinazionali e catene di distribuzioni. Basti pensare che molti alimenti prima di arrivare nei nostri frigoriferi spesso compiono viaggi lunghissimi, di migliaia e migliaia di chilometri e passano per decine e decine di mani. Spesso quelle mani non sono per nulla affidabili.

Con questo dubbi Luca Barbareschi decide di aprire il suo terzo film (dopo Ardenia, 1997 e Il trasformista 2002) Something Good un thriller che, partendo da una rielaborazione di un romanzo di Massimo Carlotto Mi fido di te, racconta il cupo mondo del traffico di cibo adulterato che, da anonimi laboratori, viene venduto come prodotto genuino magari mascherandolo dietro marchi rassicuranti. Come il latte,  tristemente al quarto posto fra i cibi più a rischio di frode. In Cina nel 2008 la sofisticazione del latte in polvere con la melammina ha causato la morte di numerosi bambini.

Così, dietro al motto “fare il latte senza il latte”, ovvero utilizzando calce o gesso con inserite false proteine, che Matteo “Mr. Mercury” (Luca Barbareschi) intende spacciare tonnellate e tonnellate di latte in polvere per i bambini in Africa per conto della potente multinazionale hongkonghese di Mr. Feng. Uomini come lui sono responsabili di numerose morti, soprattutto di innocenti, come il figlio di Xiwen che decide (perché la sua morte non sia stata vana) di spendere anima e corpo in un ristorante di prodotti genuini e di sicura provenienza. Il suo incontro, per Matteo, sarà l’occasione per rivedere le sue priorità, che una redenzione a fronte dello spropositato guadagno su migliaia di vite è possibile. Lui, il migliore spacciatore di veleni in circolazione, deciderà di finanziare il ristorante di Xiwen e renderlo uno dei più in vista di Hong Kong.

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Il film decide di raccontare questa storia non come un’inchiesta, ma prendendo di peso codici stilistici e atmosfere dal thriller americano, al poliziesco orientale, al noir francese, creando un racconto appassionante ma che riesce a far riflettere. Spesso non si mangia perché il cibo è buono, o ha alti valori nutritivi, ma  solo perché è bello da guardare: si bada soltanto all’ apparenza ma quasi  mai alla sostanza, si mangia di più con gli occhi che con lo stomaco. Ciò riguarda, non solo, il cibo spazzatura che crea dipendenze alimentari dei fast food, ma anche il cibo considerato innocuo ed innocente che portiamo in tavola tutti i giorni. Barbareschi lavora appunto su questo, sulla contrapposizione fra verità e menzogna, essere e apparire, che coinvolge tutto e tutti, dalle persone agli ambienti (nelle prime immagini contrappone le colline gradonate per coltivare il riso con grattacieli immensi) ma soprattutto il cibo, che non deve essere altro che “qualcosa di buono” nel vero senso del termine e non solo nelle apparenze.  Senz’altro un film che aiuta, senza troppi sensazionalismi, a sensibilizzare su un argomento di stretta attualità e che, nell’ ottica della ricerca di un mondo eco-sostenibile e senza sprechi, lancia un messaggio che è tutto fuorché scontato.


Scheda film

  • Titolo internazionale: Something good -The Mercury Factor
  • Regia: Luca Barbareschi;
  • Soggetto: liberamente tratto dal romanzo “Mi fido di te” Francesco Abate, Massimo Carlotto;
  • Sceneggiatura: Francesco Arlanch, Luca Barbareschi, Anna Pavignano;
  • Anno di produzione: Italia 2013;
  • Interpreti: Luca Barbareschi (Matteo “Mr. Mercury), Zhang Jingchu (Jiazen), Carl Ng (Zaho), Frank Crudele (Tomas Hodek), Branc Djuric (Valerio), Gary Lewis (Gregory Poulson), Alessandro Haber (Cap. Poloni), Kennet Tsang (Mr. Feng), Michael Wong (Comm, Xi Chan), Hal Yamamouchi (scienziato);
  • Durata: 111’
  • Tema: CINEMA, ALIMENTAZIONE

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